Le Zone a Regolamento Speciale "ZRS", parte integrale del "progetto di valorizzazione della pesca sportiva" presentato all'unanimità da tutte le Associazioni pesca-sportive Nazionali, avrebbero interessato, nella "nostra" progettualità, anche il bacino dell'Aveto attraverso l'istituzione di un lungo tratto "ZRS" nel T. Aveto, dove si sarebbe potuto pescare solo ad "artificiali" (pesca a mosca e spinning) e dove si sarebbe potuto effettuare un prelievo di salmonidi "controllato" (3 al giorno).
Premessa la legittimità del procedimento, in calce condiviso, certamente si è persa una grande opportunità proprio per "valorizzare la pesca sportiva".
A nostro avviso, si sarebbe potuta usare una maggiore flessibilità nell'applicazione delle "norme" o quantomeno si sarebbe potuto avviare un procedimento per modificare la "carta ittica Provinciale" che non prevede o meglio che non individua, i tratti dei torrenti oggetto delle "ZRS" progettate.
Quanto sopra in considerazione del fatto che la Carta Ittica Provinciale, a cui si fa riferimento, è da tempo scaduta e non è mai stata aggiornata (campionamenti risalenti ai primi anni 2000).
Quanto sopra in considerazione del fatto che "la Carta ittica", al fine di essere un valido strumento di pianificazione gestionale deve, per propria natura, essere "valida" e sopratutto aggiornata periodicamente.
Quanto sopra in considerazione del fatto che per poter vedere istituite le "ZRS" in oggetto, occorrerà attendere la realizzazione della futura "Carta Ittica Regionale", i cui tempi di realizzo rischiano di essere non inferiori ai due o tre anni.
Quanto sopra in considerazione del fatto che le "ZRS" in progetto, avrebbero insistito in acque pregiate di categoria "blu", con regole di "ingaggio" della pesca più restrittive rispetto a quelle indicate per le acque pregiate (blu) proprio dalla Carta Ittica Provinciale a cui si fa riferimento per il diniego.
...certamente un'occasione persa! ...e non solo per la Val d'Aveto!