Nel corso delle recenti festività di fine anno, si sono verificate due importanti piene del Torrente Aveto.
La cosa strana non è la portata delle piene in oggetto, importanti ma non devastanti, quanto il periodo in cui esse si sono verificate (25 Dicembre e 4 Gennaio).
T. Aveto Loc. Molini 05 Gennaio 2014 (foto - Sandro Sbarbaro) |
T. Aveto - Loc. Rezzoaglio Basso 26 Dicembre 2013 (foto - Marina Cuneo) |
Premessa la casualità e la relativa ciclicità dei fenomeni atmosferici, in questa stagione in Valle dovrebbe nevicare, i torrenti dovrebbero mantenere un livello normale o di magra.
L'effetto serra e il riscaldamento globale del pianeta è un fenomeno noto a tutti ma nella coscienza collettiva è diffusa l'opinione che le gravi conseguenze saranno un problema che riguarderà le future generazioni. Viceversa gli scienziati dichiarano che l'innalzamento della temperatura media del pianeta e le conseguenze che ciò comporta siano già un dato di fatto e ciò che sta accadendo (un po ovunque) sembra comprovare quanto asserito.
Le piene registrate in Aveto e nelle vallate limitrofe, non sarebbero un grosso problema, se non fosse che queste piene reiterate e fuori stagione abbiano di fatto compromesso se non vanificato le freghe delle trote, che erano da poco iniziate.
Ne consegue che quest'anno la quantità di avannotti e trotelle fornite dalla Provincia per i consueti ripopolamenti, potrebbe non essere sufficiente per compensare il danno subito.
A tal proposito la nostra Associazione farà il possibile per impegnarsi economicamente al fine di acquistare ulteriore novellame per effettuare un adeguato ripopolamento straordinario.
T. Aveto - confluenza con T. Rezzoaglio - 26 Dicembre 2013 (foto - Marina Cuneo) |
Sulla base di quanto sopra diventa sempre più impellente la necessità di dotarsi di un'incubatoio di valle.
Da una prima analisi, la realizzazione di un'incubatoio di valle, potrebbe apparire come un'investimento poco economico.
Consideriamo le spese di realizzazione, di ammortamento e di manutenzione di un incubatoio, si deduce che sarebbe economicamente più conveniente acquistare il novellame da immettere.
Ma se analizziamo attentamente la questione, emergono numerosi vantaggi derivati dalla disponibilità in valle di un incubatoio.
- Acquistare uova embrionate e farle schiudere in loco, permetterebbe di individuare con precisione il momento giusto per immettere gli avannotti, ovvero prima che abbiano riassorbito completamente il sacco vitellino.
- Un incubatoio permetterebbe di effettuare con calma i ripopolamenti, per contro il materiale ittico acquistato, considerando i costi di trasporto, arriverebbe in valle in abbondanti quantità costringendo i volontari preposti a svolgere frettolose immissioni.
- Improvvise avverse condizioni dei torrenti nei giorni di consegna comprometterebbero la semina.
- E' noto che il novellame soffre il trasporto molto più dell materiale adulto.
- Infine una struttura ben progettata, prevede diverse vasche con acqua corrente che all'occorrenza potrebbero fungere da vasche di stabulazione per facilitare le operazioni di recupero e di reimmissione del materiale ittico movimentato dai vari ruscelli vivaio.
Abbandonato il faraonico progetto per realizzare un vero e proprio impianto ittiogenico realizzato dalla precedente Dirigenza, avvalendosi della collaborazione del Dott. Ciuffardi, abbiamo realizzato un progetto per la realizzazione di in incubatoio di valle, ad un costo sostenibile, atto a produrre di circa 300.000 avannotti.
Contestualmente abbiamo commissionato opportuni campionamenti per individuare, fra i vari ruscelli in valle, quelli la cui acqua avesse le giuste caratteristiche per l'allevamento.
Individuati vari siti per la realizzazione dell'opera abbiamo purtroppo constatato che l'iter per ottenere la derivazione dell'acqua per l'incubatoio, che porterebbe benefici alle acque pubbliche, è uguale all'iter da seguire nel caso di richiesta di derivazione per realizzare una centralina idroelettrica privata.
Tempi lunghi, costi burocratici elevati, esito della concessione non scontato!
Allo stato dell'arte abbiamo quindi individuato soluzioni alternative per ottenere l'acqua necessaria al funzionamento dell'incubatoio, ma di questo, incrociando le dita, ne parleremo al momento opportuno.